Lasciando stare gli aspetti giuridici di questo ennesimo scandalo sessuale che coinvolge Berlusconi, a me la cosa che fa pensare è il fatto che il premier abbia un immaginario erotico che è un ricalco povero di uno studio televisivo. O che la televisione sia un ricalco delle fantasie del Cav. (e forse è pure peggio). Ecco come ricostruisce la storia del "bunga bunga" una delle amiche della Minetti, secondo l'articolo di Giuseppe D'Avanzo sulla Repubblica.
È dunque il 19 settembre 2010. A arriva a Milano. Va a casa della Minetti a Segrate, Milano 2. Si cambia. Raggiungono due stelline dello spettacolo televisivo (A ne conosce una, ne indica il nome) e poi tutte insieme via verso Villa san Martino. All'ingresso è sufficiente il nome - "Minetti" - per superare i controlli di polizia. A cena 20/25 ragazze, più della metà straniere, e tre uomini: il Cavaliere, l'immancabile Emilio Fede, Carlo Rossella, presidente di Medusa. Cena un po' noiosa. Parla sempre il presidente. Racconta barzellette, canta. Tutti sono chiamati soltanto a ridere e a cantare in coro. È soltanto un preludio. Dopo cena, si scende in quella che tutti chiamano - dicono A e B - "la sala del bunga bunga". È più o meno una discoteca, un banco con l'asta per la pole dance, divani, divanetti, "camerini" dove le ragazze si travestono da infermiere, da poliziotte, tutte con il seno nudo e poi improvvisano uno striptease (stripper anche la Minetti), mimano scene di sesso. Devono essere "convincenti", "spregiudicate", disinvolte e molto disinibite ché le performance migliori saranno premiare con un invito a restare per la notte (allo spettacolino sono presenti Rossella e Fede). Dopo il "bunga bunga", si risale in un'altra sala dove Berlusconi sceglie e comunica chi rimarrà per la notte. A racconta che qui l'atmosfera si fa elettrica, competitiva, carica di adrenalina e addirittura di odio. E' il momento clou della serata. Chi sarà la favorita? Chi resterà? Chi avrà l'opportunità di "guadagnare" di più? Non è che chi ritorna a casa va via con le mani vuote.
Praticamente è "Colpo Grosso" senza le battute sceme di Smaila e con un "dopo" che sembra ricalcato da un reality. Però ora ditemi come si fa a cambiare canale, perché comincio a essere un po' stanchino.
La Repubblica