
A San Francisco continuano le proteste contro i bus di lusso che portano al lavoro i dipendenti delle aziende hi-tech che hanno la loro sede nei dintorni (Google, Apple, Yahoo e eBay, per dire).
The buses, which illegally use city stops, have become an unlikely rallying point. First, people were priced out of their homes, activists say; now they are being pushed off the streets. Demonstrators regularly block the shuttles. Last week, a group of activists stalked a Google engineer at his East Bay house, urging the masses to “Fight evil. Join the revolution.”
Insomma l'ambiente sta diventando abbastanza ostile, non solo per la gentrification che costringe chi non ha un reddito altissimo a lasciare alcuni quartieri della città per il costo delle abitazioni e degli affitti. Così una specie di leggenda tra i venture capitalist della west coast, Tom Perkins, fondatore Kleiner Perkins Caufield & Byers, ha preso carta e penna e ha scritto al Wall Street Journal (non deve aver fatto molta fatica a essere pubblicato: era, fino a poco tempo fa, nel board News Corp) che a San Francisco si sta preparando una sorta di Kristallnacht progressista contro i ricchi. Naturalmente è stato subissato dai fischi - anche per il parallelo implicito ricchi uguale ebrei - e ha cercato di spiegarsi dicendo che l'ambiente ostile contro lo stile di vita delle persone facoltose è l'inizio della lotta di classe. Nel farlo però ha fatto la smargiassata di dire che con il valore del suo orologio - un Richard Mille - si può comprare un pacco da sei di Rolex. E le critiche sono diventate una valanga. Perkins s'è giustificato dicendo che il Mille glielo aveva regalato la ditta da cui aveva comperato il suo mega-yacht, il Maltese Falcon. Così è saltato fuori che, proprio a causa di un incidente con uno yacht, Perkins era stato condannato in Francia per omicidio involontario. Ora aspettiamo la prossima puntata della telenovela.
New York Times, Wall Street Journal, Business Week, Gawker (l'immagine di @darth è tratta da The Atlantic)