La presa di posizione di Benedetto XVI che - con molti distinguo e solo in casi eccezionali - pare autorizzare in qualche modo l'uso del preservativo per lottare contro l'HIV è sulle pagine di tutti i giornali. Ma, mentre i giornali in inglese (ma non tutti: per esempio il Financial Times - che pubblica una Reuters - si comporta in modo diverso) e in francese (per esempio Le Monde) parlano del caso di un maschio che si prostituisce, i giornali italiani, tedeschi e spagnoli parlano più semplicemente del caso di una donna che si prostituisce (che immagino faccia indossare il condom ai clienti). Si tratta di un particolare importante perché nel caso di un rapporto tra maschi - che ovviamente non può avere uno scopo procreativo - viene comunque meno la principale motivazione per cui la chiesa è contraria all'uso del preservativo, cioè appunto il fatto che si tratti di un metodo di controllo della fertilità che in qualche modo interferisce con il naturale piano di dio. In più nel primo caso si tratterebbe di un'attenzione all'epidemia di HIV nella comunità omosessuale, mentre nel secondo il papa si focalizzerebbe sulla diffusione della malattia in Africa. Mi pare comunque che - andando a controllare il testo originale, come pubblicato ieri dall'Osservatore Romano (poi si tratta di un libro-intervista di un giornalista tedesco, Peter Seewald, e quindi bisognerà andare a controllare l'originale tedesco quando sarà disponibile, visto che esce il 23 novembre) - sia lampante che il papa parla genericamente di prostituta e non di prostituto, intendendo, immagino, comunque la prostituzione in generale. Quindi una volta tanto hanno ragione i giornali italiani (e tedeschi e spagnoli).
la Repubblica, New York Times, Financial Times, Süddeutsche Zeitung, El País, l'Osservatore Romano
Update. Per Giuseppe Regalzi (che scrive per il blog Bioetica) è probabile che il testo originale parli di "prostituto" e non di "prostituta". Questo rende, per i motivi che ho ricordato sopra, ancora più prudente la posizione di Benedetto XVI.