«La sfida che ho lanciato e che intendo portare a termine è quella di liberare la cultura in Italia dal peso e dall’influenza delle ideologie, della politica di partito e dai condizionamenti dello Stato»
e quindi
«non sono un uomo di potere», «non sono Bottai né Farinacci», ma «l'ho detto e lo confermo, d’ora in avanti intendo mettere becco» sulle decisioni che riguardano le scelte dei presidenti delle giurie e dei direttori dei settori delle biennali.
Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi a Panorama