Pare che Indro Montanelli ne abbia raccontate più di Jayson Blair durante il suo esilio in Svizzera. Ma non aveva tenuto conto degli archivisti. Svizzeri, appunto.
L'ennesima fantasia Indro Montanelli la produce a guerra appena finita. S'inventa di essere rientrato a Milano subito dopo la Liberazione, il 27 o il 28 aprile. E di aver assistito, sdegnato, il giorno 29 all'atroce esposizione del duce, di Claretta e dei gerarchi alla pompa di benzina di piazzale Loreto. In verità Montanelli, così gli archivi svizzeri, rientrò in Italia il 22 maggio 1945. Non vide mai il duce appeso. Era una bugia da giornalista smanioso, o un altro fiore per abbellire una biografia speciale. In attesa di nuove fortune.
Il resto - purtroppo non online - in un buon articolo di Enrico Arosio (che parla del libro "Passaggio in Svizzera. L'anno nascosto di Indro Montanelli" di Renata Broggini, in uscita a settembre da Feltrinelli) sull'ultimo numero dell'Espresso.
L'Espresso